giovedì, dicembre 28, 2006


Al mio Faro nella Nebbia...


Buon Compleanno

lunedì, dicembre 25, 2006


Buonanotte...

venerdì, dicembre 08, 2006

"Il Potere dell'innocenza supera ogni male."


Vi consiglio di vedere questo splendido film...

giovedì, dicembre 07, 2006

"Mi sento ardere. Sento che potrei esplodere se non cantassi.
Come fanno le persone a stare senza cantare?
Non pensano che le parole non bastano per esprimere gioia, amore, rabbia?
Ah, voglio cantare...
...voglio cantare!
Ma cosa mi è successo ultimamente?
Più canto, più vorrei cantare,
e non mi basta mai!
E' come se...
...stessi morendo di fame."
(...)
"Ecco... in mezzo a questo torrente di suoni...
...vengo risucchiato in un mondo completamente bianco...
E' come il mondo in cui ci troviamo prima di nascere...
il piacere supremo.
Una volta assaporato questo piacere...
...è impossibile vivere una vita normale."
Kazuma - Kareshi kanojo no jijyou (Masami Tsuda)


Ecco...
è esattamente questo...

venerdì, dicembre 01, 2006

"Semplicemente, senza che un solo angolo del suo volto si muovesse, e assolutamente in silenzio, iniziò a piangere, in quel modo che è un modo bellissimo, un segreto di pochi, piangono solo con gli occhi, come bicchieri pieni fino all'orlo di tristezza, e impassibili mentre quella goccia di troppo alla fine li vince e scivola giù dai bordi, seguita poi da mille altre, e immobili se ne stanno lì mentre gli cola addosso la loro minuta disfatta."
(Alessandro Baricco - Castelli di rabbia)


ho bisogno di un abbraccio...

mercoledì, novembre 29, 2006

One wound,
in a fragile spirit
that invisibile sign
The song…
it is my outcry of pain.


Una ferita,
in un'anima fragile
quell'invisibile segno
Il canto... è il mio grido di dolore.

In ogni caso credo
che sia sempre meglio non urlare...
Kia

martedì, novembre 28, 2006

Da piccola non riuscivo ad ascoltare le favole senza distrarmi...
le trovavo noiose, scontate...
cos'è una fiaba confronto a ciò che si può fare con la mente quando si è bambini...

(foto di Vladimir Clavijo Telepnev)

Ora mi piacciono...

...le favole...
ma chi me le racconta?

lunedì, novembre 27, 2006


I singhiozzi lunghi
dei violini d'autunno
mi feriscono il cuore
con languore
monotono.

Ansimante
e smorto, quando
l'ora rintocca,
io mi ricordo
dei giorni antichi
e piango;

e me ne vado
nel vento ostile
che mi trascina
di qua e di là
come la foglia
morta.

Paul Verlaine, da Poèmes saturniens

venerdì, novembre 17, 2006

...meglio assecondarle.

“...”

"Possiamo dire quello che pensiamo?”
"Si, ma abbiamo solo cento parole per farlo!"
“E con “cento” siamo gia’ a dieci!”
“E con “dieci” a venti! Muoviti!”
“Per arrivare a cento?”
“No! per dire la tua! Con il tuo ultimo “cento” sono trenta!”
“E piu’ tu ti lamenti piu’ andiamo avanti! E con il tuo “trenta” siamo già arrivati a meta’!”
“Ah! E sarebbe colpa mia ora! La tua “meta’” ci ha fatto arrivare a sessanta!”
“Allora smettila di interrompermi! Stavo dicendo...”
“Veramente stavo parlando io!”
“Ma ormai siamo a novanta!”
“Quindi?”
“Come quindi? Ne abbiamo solo tre prima di cento!”
“...”

Non è servito un granché non vi pare?

martedì, ottobre 31, 2006


In the poison'd entrails throw.—
Toad, that under cold stone,
Days and nights has thirty-one;
Swelter'd venom sleeping got,
Boil thou first i' the charmed pot!
Double, double toil and trouble;
Fire burn, and caldron bubble.
from Macbeth - William Shakespeare (1564-1616)

domenica, ottobre 29, 2006

Ho uno strano vizio. "Digitava le parole sulla tastiera in modo naturale..." A volte, quando sono sola e nulla impegna troppo la mia mente, "quasi senza rendersene conto..." o quando sono triste, o spaventata, "nessuno immaginava che lei potesse ostentare una tale sicurezza..." cerco di distrarmi da sola, da quell'angoscia che mi assale, "perche davanti agli altri si sentiva sempre a disagio..." per il fatto che io penso troppo... decisamente troppo! "le accadeva quando cercava di fare qualsiasi cosa..." Per evitare di impazzire cerco di distrarre la mia mente "soprattutto quelle per cui era più portata..." E mi racconto ciò che sto facendo in quel preciso istante, "da un lato riconosceva il suo talento" al passato e alla terza persona singolare... "dall'altro lo nascondeva dicendosi: e se così non fosse?" ...come se stessi leggendo un libro. "Probabilmente se solo avvesse voluto sarebbe diventata una brava scrittrice..."

giovedì, ottobre 19, 2006


Ogni tanto mi perdo in questo film... è un po' come entrare in un gigantesco album di fotografie artistiche...
Accogliente come un abbraccio...


"Le 3 septembre 1973, à dix-huit heures, vingt-huit minutes et trente-deux , une mouche bleue de la famille des califoridés, capable de produire 14670 battements d'ailes à la minute se posait Rue Saint-Vincent à Montmartre...
à la même seconde à la terrasse d'un restaurant à deux pas du Moulin d'la galette le vent s'engouffrai comme par magie sous une nappe faisant danser les verres sans que personne ne s'en aperçoive...
au même instant au 5eme étage du 28 de l'avenue Trudelle dans le 9ème arrondissement, Eugène Kauler de retour de l'enterrement de son meilleur ami Emile Maginot effaçait le nom de son carnet d'adresse...
toujours à la même seconde, un spermatozoïde pourvu d'un chromosome X appartenant à monsieur Raphaël Poulain se détachait du peloton pour atteindre un ovule appartenant à madame Poulain, né Amandine Foué...
9 mois plus tard naissait Amélie Poulain."

"Il 3 settembre 1973, alle ore diciotto, ventotto minuti e trentadue secondi, una mosca, della famiglia dei Calliforidi, in grado di produrre 14.670 battiti d'ala al minuto, plana su Rue Saint-Vincent a Montmartre...
nello stesso istante, in un ristorante all'aperto, a due passi dal Moulin de la Galette, il vento si insinua magicamente sotto una tovaglia, facendo ballare i bicchieri senza che nessuno se ne accorga...
in quel medesimo istante, al quinto piano del 28 dell'Avenue Trudelle nel IX Arrondissements, Eugène Kauler, al ritorno dal funerale del suo miglior amico Emile Maginot, ne cancella il nome dalla sua rubrica...
sempre nello stesso momento, uno spermatozoo con cromosoma X del signor Raphael Poulain si stacca dal plotone per raggiungere un ovulo della signora Poulain, nata Amandine Fouet...
nove mesi dopo nasce Amélie Poulain.»"

Sento le "farfalle"
battere le ali nel mio stomaco...
allora qualcosa mi ha colpita.

venerdì, settembre 22, 2006


Ciao piccola!
Ti ho voluto tanto bene!

lunedì, settembre 18, 2006


A Giorgio, mio eterno compagno di vita.

"Finché avrò vità
ogni mio respiro
sarà un soffio d'amore
che dalla mia anima arriverà alla tua.
Per te, che leggi i miei pensieri,
che hai aperto una porta
di cui avevo smarrito la chiave.
Ieri hai provato a spaccare la serratura

ed un filo sottile di te ha cominciato, poco a poco, ad entrare.
Oggi la stanza è piena di tutto ciò di cui avevo bisogno.
La tua invasione è la mia evasione.
Mi hai liberata da una prigione trasparente,

ed ora non posso più fare a meno di te..."


Felice Anniversario...
tua per sempre,
Chiara



sabato, settembre 16, 2006


"It was one of those days when it’s a minute away from snowing. And there’s this electricity in the air, you can almost hear it, right? And this bag was just dancing with me. Like a little kid begging me to play with it. For fifteen minutes. That’s the day I realized that there was this entire life behind things, and this incredibly benevolent force that wanted me to know there was no reason to be afraid. Ever. Sometimes there’s so much beauty in the world I feel like I can’t take it…and my heart is going to cave in."
- American beauty -


"Era una di quelle giornate in cui tra un minuto nevica e c’è elettricità nell’aria, puoi quasi sentirla, mi segui? E quella busta era lì, danzava, con me, come una bambina che mi supplicasse di giocare, per quindici minuti. E’ stato il giorno in cui ho capito che c’era tutta un’intera vita dietro ad ogni cosa e un’incredibile forza benevola che voleva sapessi che non c’era motivo di avere paura, mai. Vederlo sul video è povera cosa, lo so, ma mi aiuta a ricordare. Ho bisogno di ricordare...
A volte c’è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla, il mio cuore sta per franare".

Buonanotte...
"Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?"
William Shakespeare

giovedì, agosto 10, 2006

Notte di San Lorenzo...
Notte di Stelle Cadenti...
Notte di Desideri...
Lo ricordo come se fosse appena accaduto:

una notte d'Agosto del 1994, a fianco del mio unico amico, faceva freddo e vidi una stella cadere...

Era la prima volta.
Non fui io a cercarla, non ci stavo nemmeno pensando...
semplicemente... alzai gli occhi e la vidi.

Non so dire quanto durò quell'istante, so solo che ebbi il tempo di osservarla, attentamente, come al rallentatore...

mi lasciò impressa nella retina una lunga scìa blu...

E fu allora che, senza nemmeno riflettere, lo feci... espressi il mio tacito desiderio,
non fu formulato a parole né a pensieri, soltanto una sensazione di assoluto bisogno.
Subito dopo vidi le altre; quella sera piovevano stelle.
Ero stata quattordici anni senza mai vederne una e, in una sola notte, ecco apparire tante piccole scie luminose...
ma nessuna fu come la prima...

Le guardammo tutta la notte.
Non ci pensai più...
il mio desiderio si avverò esattamente dieci anni dopo...

con al mio fianco la stessa persona.

"Se esprimi un desiderio
è perché vedi cadere una stella.

Se vedi cadere una stella

è perché stai guardando il cielo.
Se guardi il cielo
è perché credi ancora in qualcosa!"
Bob Marley



Ogni giorno Dio ha un sacco di preghiere da ascoltare...
bisogna solo dargli tempo, anche se a volte è un po' più del previsto...

venerdì, agosto 04, 2006


Il 19 Luglio 2006 è nata Rachele

Benvenuta nel Mondo

domenica, luglio 23, 2006

...cosa si prova in questi momenti:


Credo che chiunque,
anche solo per una volta,
meriti di sentirsi
così.

Credete nei vostri sogni...
ma credeteci davvero.

domenica, luglio 02, 2006

Johann Pachelbel
Canone in Re Maggiore

Queste note hanno guidato il miei passi verso l'altare...
L'abbiamo ascoltato una sera, insieme, ed è diventato la nostra colonna sonora; il Canone di Pachelbel ha segnato l'inizio della mia nuova vita, per questo lo amo, rappresenta l'amore, il cambiamento...

"Era mai stato scritto un brano più lamentoso, qualcosa che si abbandonasse più sinceramente al romanticismo? La musica si fece più intensa, trascendendo i vincoli del Barocco; trombe, archi, clavicembalo adesso cantavano le loro melodie sovrapposte con una ricchezza straziante, tanto che sembrava una melodia senza tempo, sgorgata direttamente dal cuore..."
A. Rice, Taltos


...e con il cuore abbiamo deciso di fare in modo che tutti quelli che tengono a noi, in quel giorno meraviglioso, potessero ascoltarla. In un certo senso è parte di me... di noi...
e spero che se chi era presente dovesse riascoltarlo... lo associ ai nostri volti sereni.

"...e il ballo continuò finché il ritmo non rallentò, finché il suono non fu più dolce, come ad avvisare che ben presto gli strumenti si sarebbero congedati, e le battute sovrapposte del Canone si fusero in un ultima voce tonante per poi affievolirsi, ritirarsi, mentre la tromba emetteva un'ultima nota dolente e lasciava spazio al silenzio..."
A. Rice, Taltos

Buonanotte miei diletti...
che una dolce melodia
accompagni i vostri sogni...


mercoledì, giugno 28, 2006

Difficile sapere troppo...
Difficile essere troppo sensibili...
Difficile stare a guardare...
I miei occhi vedono dentro. La mia testa sa tanto. Il cuore sa tutto.
A volte è difficile...
essere così.


"Una volta, in una città lontana, venne al mondo un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l’aria e l’acqua. Era di carne e d’ossa e pareva di vetro, e se cadeva non andava in pezzi, ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente. Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca. Una volta, per sbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente poté vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie. Un’altra volta un amico gli confidò un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu più tale. Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte, quando gli facevano una domanda, prima che aprisse bocca. Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava “Giacomo di cristallo“, e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili. Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi. La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze. Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui: egli era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza. Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione. Ma allora successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri. Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire. Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano."

Tratto da: "Favole al telefono" di Gianni Rodari


Come potrei aggiungere altre parole...
dopo tanta poesia?


lunedì, giugno 26, 2006

C'é chi ride solamente con la bocca.
Ho impiegato ventitré anni per imparare a sorridere anche con lo sguardo... quando ci riesci è perché qualcosa è cambiato, perché finalmente hai trovato te stesso.
Tutto sembra più bello... se guardi il mondo con occhi sorridenti anche lui finirà per sorriderti.


"Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita ti risponde."
Alessandro Baricco

Ai miei angeli
senza ali.

martedì, giugno 20, 2006


"Vorrei aver immerso le mie mani di carne
nei fiori tondeggianti pieni di api,
nello specchiante cuore di fiamma
della luce vitale, un sole d’estasi.
A che servono petali o antere
o le aureole? Larve, illusioni
del cuore profondo, la fiamma centrale!
Tutto è tuo, o giovane che passi;
entra nella sala del banchetto pensandoci;
non sgattaiolarci come preso dal dubbio
se tu sia il benvenuto – il festino è per te!
E non prender solo un poco, rifiutando il resto
con un timido “grazie” quando sei affamato.
È viva la tua anima? Allora, che possa nutrirsi!
Non lasciare balconi che tu non abbia scalato;
né seni nivei che tu non abbia premuto;
né teste d’oro di cui dividere il guanciale;
né coppe di vino, quando il vino sia dolce;
né delizie del corpo o dell’anima.
Tu morrai, non c’è dubbio, ma morrai vivendo
in profondità azzurre, rapito e accoppiato,
baciando l’ape regina, la Vita!"

Edgar Lee Masters (Stati Uniti, 1869-1950)

giovedì, giugno 15, 2006



Venezia, 5 maggio 2006

lunedì, giugno 12, 2006

"Che soave zeffiretto"
...zeffiretto...
"questa sera spirera'"
...questa sera spirera'...
"sotto i pini del boschetto..."
...sotto i pini?
"Sotto i pini del boschetto. E gia' il resto capira' "
...certo certo il capirà.


Chioggia, 30 Maggio 2006

giovedì, giugno 01, 2006

Sono felice!
Non so che altro dire!
Sono davvero felice!
Il mondo oggi ha più che mai bisogno di sorrisi!


Mille volte buonanotte...
sorridete...
vi prego!

domenica, maggio 07, 2006

Ho cantato...
davanti a poche persone... ok...
ma ho cantato...
Nel silenzio sentivo il mio cuore battere... il mio metronomo personale!
E' stato bello.
Quella strana sensazione nello stomaco...

Amo cantare.

Auguri a Wolfgang Amadeus Mozart per i suoi 250 anni!

venerdì, aprile 28, 2006

Solo per un istante...
prova ad immaginare la vita, la tua vita, come un'immensa tela bianca sulla quale poter dipingere tutto ciò che vuoi...
Poi, arriva il giorno in cui ti viene chiesto di scegliere un colore... e dev'essere un gran bel colore... chiudi gli occhi... lo vedi?


"E' il tuo colore..."

Ora ricorda: se ha scelto di usare l'azzurro, non lasciare che qualcuno tracci una riga rossa nel tuo disegno, perché, quasi inevitabilmente, ti sentiresti infelice anche se il quadro risultasse migliore di come l'avevi pensato...
Se chi ti sta vicino tiene veramente a te, ti aiuterà a mischiare il bianco e blu, ma non si avvicinerà mai alla tua tela... se non per ammirare il tuo lavoro.

"Io ho scelto il mio"

lunedì, aprile 24, 2006

Ci sono giorni in cui vorrei parlare di più...
in cui vorrei smetterla di essere spettatrice e partecipare attivamente a ciò che mi accade intorno.
Eppure è nel silenzio che ho compreso il modo migliore per conoscere il mondo...
e, credetemi, non si finisce mai di imparare.

"Uno... nessuno... centomila..?"

Probabilmente per alcuni è una scelta di vita, ma non è il mio caso...
La testa urla ma la bocca non si vuole aprire.
La mente è come un palloncino che si riempie d'aria poco alla volta e forse solo Dio sa ciò che accadrebbe se un giorno dovesse scoppiare!
E potrebbe scoppiare, osservo e non intervengo... non alzo neppure la mano chiedendo di poterlo fare, come se non appartenessi alla realtà... eppure so un sacco di cose... troppe magari!

Ho imparato al leggere negli occhi delle persone...
non ho bisogno di porre domande.


Il mondo è pieno di persone speciali che chiudono il loro dono in una scatola, un tesoro così preziozo da non poter condividere se non con se stessi, poi ci sono quelle che spacciano per grandi le proprie idee semplicemente perchè sono bravi ad esporle agli altri e per realizzarle si servono di chi ha talento prendendosene il merito.
Ho capito che gli individui interiormente poveri hanno involontariamente bisogno delle capacità altrui per sentirsi ricchi, ma ho anche imparato che le persone di talento, per definirsi tali, non possono fare altro che metterlo a disposizione di chi è, in questo senso, più misero di loro...

Lo so... è una fregatura, ma la maggior parte delle volte è così...
Buonanotte angeli!

martedì, aprile 18, 2006

"La poesia non è un modo di esprimere un'opinione.
E' un canto che sale da una ferita sanguinante
o da labbra sorridenti."
Kahlil Gibran


Ogni singolo individuo ha cicatrici sul proprio corpo... alcune visibili, altre invisibili. Spesso mi capita di pensare che ogni forma d'arte... abbia la capacità di far riaffiorare il dolore, di aprire le vecchie ferite...
Allora perché desidero così tanto essere un'artista?

Forse è una forma di autolesionismo...
e sono destinata a stillare sangue...

Ma alla fine... ha importanza?
Io sono felice!

lunedì, aprile 17, 2006

A volte non lo so nemmeno io come faccio...
lascio che tutto quello che ho intorno mi scivoli sulla pelle
come l'acqua calda quando faccio la doccia,
guardando dritto verso il getto la vedo arrivare,
l'aspetto e, quando ce l'ho addosso attendo che se ne vada via...
risucchiata in un vortice artificiale.

Che le stelle veglino su di voi...
buonanotte...
Kia

sabato, aprile 15, 2006


Siate felici!

venerdì, aprile 14, 2006

Possedevo uno strumento musicale invisibile.
Lo percepivo ma non riuscivo ad afferrarlo.
Poi, un giorno, mi è stato fatto un dono bellissimo...
mi è stato concesso di imparare a suonarlo.
Lo vedo diventare sempre più nitido
e, anche se a volte mi sfugge ancora tra dita,
ora...
posso vederlo
posso sentirlo
E mi stupisco ogni giorno di più...

"Se anche cantassi come gli angeli,
ma non amassi il canto,
non faresti altro che rendere sordi gli uomini
alle voci del giorno e alle voci della notte."
Kahlil Gibran

Non so dire se è per quella macchina perfetta che è il nostro corpo, in grado di creare tanta bellezza, o per la mente umana che arriva a capire che si può fare... ma... mi stupisco ogni giorno di più...


giovedì, aprile 13, 2006

Con querste parole il mio compagno di vita mi invitò ad essere sua per sempre...
In seguito le riportammo su questo biglietto, che venne consegnato a tutti coloro che ci conoscono come prova che il vero amore esiste ed è meraviglioso.

(Click per ingrandire)

Quando l'amore è sincero non ci si stanca mai di dire "ti amo" nè di sentirselo dire...
Se hai l'amore hai tutto!

mercoledì, aprile 12, 2006

Ci sono dei momenti, quando non c'è nessuno, in cui è possibile leggere storie ovunque...
nell'ambiente circostante
negli occhi delle persone
negli oggetti
Prima di tutto bisogna riconoscerle... poi, una volta sentite, sta a noi scegliere se trascriverle o tenercele dentro. Ma è così difficile trovare le parole...

Sogni d'oro...


Tra le mie mani ho sentito quelle di tante persone.
Ho scoperto che tutte le mani sono diverse...
...come le personalità.
A volte sono fredde
e sento di doverle scaldare.
A volte sono calde
e allora le mie sembrano così fredde.
Ogni volta un contatto diverso.
C'è molta intimità in una mano...

Oggi ti ho visto sorridere...

martedì, aprile 11, 2006

Ci tengo a riportare queste parole di rara bellezza...

"Vivere senza musica equivale a viaggiare in un deserto ignaro del suono di Dio. Nella dolce armonia della musica ho trovato tutte le prove che volevo dell'esistenza di Dio: un Dio che mettendo in pentagramma la terra riesce a trarne il Paradiso. Egli ha scritto note e pause talmente perfette da far risuonare nella propria bellezza la lode alla sua creazione."
Pat Conroy

La musica è gioia...
ci sono dei momenti... in cui posso sentirla pulsare nel sangue.
In quei momenti mi sembra di non avere più bisogno del mio corpo... allora mi chiedo se una persona possa davvero trasformarsi in uno strumento musicale nelle mani di Dio.
Ed ho un motivo in più per cantare.

Buonanotte...
Kia



Era una notte di luna piena, non c'erano le stelle e faceva freddo. Vidi l'albero davanti a me, i suoi rami spogli agitati dal vento davano l'impressione di tremare per il gelo dell'inverno. Lo raggiunsi e, quando mi trovai sotto di esso mi sedetti e posai la schiena contro il tronco, portai le ginocchia al petto e le abbracciai per ripararmi.
L'albero mutò. Mi allontanai e fu allora che vidi ciò che stava succedendo: sui rami piu' alti vi erano fiori e frutti maturi, su altri frutti acerbi, su alcuni frutti marci e in decomposizione.
Non capivo come fosse possibile. Abbassai lo sguardo e gridai. Nessun suono uscì dalla mia gola, provai l’istinto di scappare ma le mie gambe non si mossero.
Sui rami piu' bassi, quelli piu' vicini a terra, quelli piu' vicini a me, c'erano uomini e donne, impiccati. I corvi divoravano i loro corpi e sotto ognuno di essi c'era una pozza di sangue.
"Ti odio! Perchè mi hai fatto venire fuori! Per farmi vedere questo?" gridai.
Fu allora che udii di nuovo la tua voce, serena e rilassante, come sempre.
"Ancora non capisci mio giovane fiore? Per anni sei stata rinchiusa ad aspettare di divenire un frutto, però eri ancora troppo acerba per capire cosa ti aspettava. Poi è giunto il momento in cui sei uscita, in cui sei stata abbastanza matura da sapere cosa desideravi. Ti ho mostrato solo ciò che volevi sapere."
Annuii "Le parole che non pronunciamo macerano lentamente nella nostra anima, ma purtroppo i vermi non le divorano mai fino a farle sparire del tutto, gli imperdonabili errori e le occasioni sprecate, idee meravigliose soffocate sul nascere strette da una corda invisibile pendono sulle nostre teste, macchiandoci con il sangue di colpe a volte non commesse, aspettano che qualcun'altro se ne nutra come un rapace affamato. Perdonami per non averlo compreso; sprecavo la vita".
Mi gettai supina sulla neve a guardare un passato immutabile mentre si allontanava. Quella notte c'era la luna piena, lo avevo già notato ma ora mi pareva piu' bella che mai. Ero sotto ad un albero dai rami spogli, non c'erano foglie, non c'erano fiori nè frutti. Eravamo soli, lui ed io.
Immobile, guardavo in alto. Non c'erano le stelle.
Mi alzai, e forse fu allora che mi resi conto che non avrei mai piu' udito la tua voce.
Posai la mano sulla corteccia, osservai le tue fronde agitate dal vento e ti ringraziai. "Addio" sussurrai.
Mi incamminai verso un nuovo giorno.
Stavolta non avrei esitato; nulla di ciò che avevo dentro sarebbe andato perduto.
Sarei andata oltre quella porta alla ricerca di un cielo stellato.


"Avvicinati bambina, spingi quella porta. Spingila piano verso l'esterno, non produrrà alcun rumore, te lo prometto. Se non manterrò la promessa potrai cercarmi ogni giorno, fino alla morte, per vendicarti."
Ma non lo feci, ti guardai negli occhi e voltai le spalle al mio destino. Seduta in un angolo con il mento posato sulle ginocchia, strette in un abbraccio, guardavo il tempo scorrere dalla finestra piu' vicina; l'albero spoglio coperto di neve riempirsi di fiori e di foglie, che divenendo poi gialle, precipitavano silenziosamente a terra in un tacito addio per poi ricominciare il ciclo.
Mi rammaricavo di non poterti rendere felice, tu, immobile, aspettavi il momento giusto per venire fuori, il giorno in cui ti avrei permesso di lasciare il luogo silenzioso in cui ti avevo rinchiuso. Avrei voluto essere come te, avere il tuo coraggio, ma allora non capivo. Mani invisibili fabbricavano fiori di carta e li posavano accanto a me creando un giardino di illusioni e false speranze, ma, per quanto ci provassi, non riuscivo a dare un nome a quella vegetazione priva di vita...
...e forse fu proprio questo che mi spinse ad ascoltarti un giorno.
Un giorno qualsiasi di un anno qualsiasi tornasti a dirmelo:
"Apri la porta ragazza mia. Ciò che brami è qua fuori e per averlo devi uscire, non ti basterà desiderarlo questa volta. Lo hai visto anche tu. I tuoi desideri materializzano una natura artificiale e tu vorresti toccare qualcosa di vivo."
Guardai la finestra, in quel momento bramavo l'albero. Quell'albero che mi aveva osservato per tutti quegli anni di silenzio.
Mi alzai lentamente, le gambe tremanti che dolevano per non essere mai state usate. Tesi la mano verso la porta e, per la prima volta, la spinsi verso l'esterno. I cardini ruotarono su se stessi senza cigolare.
Sospirai "dunque hai mantenuto la promessa".
Ora toccava a me. Io soltanto potevo affrontare ciò mi aspettava all'esterno.

Si dice che la notte in cui nacqui faceva freddo ed il cielo era un mantello di velluto nero sospeso su di noi come a volerci proteggere dal gelo... Il buio era attenuato da migliaia di cristalli bianchi e luminosi che portavano via un po' della malinconia dell'inverno. La volta celeste sussurro' il mio nome... "eccomi!" Risposi... e mi sentii leggera, le stelle mi sostennero e mi portarono verso la terra, dolcissime voci levate in canto accompagnarono la mia discesa... Venne il giorno e la bellezza del mondo mi fu davanti, azzurra e verde come il cielo e la terra... allora piansi e divenni cio' che sono.


Benvenuti nella mia mente...


© 2007 Chiara Baroni