
“Signore, prendimi come sono, con i miei difetti, con le mie mancanze,
ma fammi diventare come tu mi desideri”.
Sul serico dorso di morbide valanghe
S’abbandona al deliquio, lei pare morire
e vagano i suoi occhi su bianche visioni
che ascendono l’azzurro e sembrano fiorire
Quando talvolta su questo globo, nel suo triste languire
Ella lascia, furtiva, una lacrima cadere
Un poeta, pietoso, nemico del dormire
Nel cavo della mano prende questa lacrima di sale
i riflessi iridati, come un frammento di opale
e la mette nel suo cuore, lontano dagli occhi del sole."



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